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Come proteggere il capitale nella fase di distribuzione
Investimenti

Come proteggere il capitale nella fase di distribuzione

Andrea Brandimarte
9 Dicembre 2024
Come puoi proteggere...
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Come puoi proteggere il capitale e assicurarti che sia sufficiente per tutta la vita? La risposta risiede nell’aggiunta  di determinati prodotti assicurativi da abbinare agli ETF azionari. In questo articolo scopriremo quali sono quelli indispensabili.

Questo è un tema di cui si parla poco, nel campo della finanza personale, forse perché è particolarmente noioso. A mio avviso è cruciale se vuoi raggiungere e mantenere l’indipendenza finanziaria.

La discesa forse è il momento più difficile del nostro percorso. Proprio come la discesa dall’Everest può essere più insidiosa della salita, la fase di distribuzione del capitale richiede una pianificazione attenta e strategie ben ponderate.

In questa fase, ci sono cose che possiamo controllare e cose che non possiamo controllare. Anche se non le possiamo controllare, possiamo intervenire per limitare i danni.

Nella fase di accumulazione è importante costituire il margine di sicurezza (MDS) per non interrompere il processo d’investimento e beneficiare della potenza dell’interesse composto. Dall’altro lato, nella fase di distribuzione, dobbiamo lavorare su ciò che possiamo controllare e proteggere la nostra “gallina”. Per fare questo, è importante avere nel nostro patrimonio i giusti prodotti assicurativi.

Il fattore più importante

Ti sei mai chiesto qual è il fattore più importante che non puoi controllare? Per me, è la salute.

In questo caso, oltre a condurre una vita sana e fare regolare attività fisica, ti consiglio di intervenire proteggendoti con dei prodotti assicurativi. Un banale incidente o una malattia possono compromettere la qualità della tua vita e di chi ti sta accanto.  Se l’evento si verificasse durante la fase di accumulazione, potresti essere costretto a interrompere il tuo piano d’investimento con dei costi enormi ma alla fine sopportabili.

Mentre, se si dovesse verificare in fase di distribuzione, sicuramente il 4% non sarà sufficiente per coprire tutte le spese. Inoltre, può darsi che in un certo momento della vita avrai bisogno di un supporto o di maggiore assistenza e non sempre potrai fare affidamento sulle persone care, magari anche loro avanti negli anni.

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La mia soluzione

Nel mio caso, ho trovato la soluzione sottoscrivendo due polizze assicurative con Generali.

La prima si chiama LTC (Long Term Care) ed è un’assicurazione a vita intera. Significa che, dopo aver pagato tutti i premi previsti dal contratto assicurativo, sarò coperto per tutta la vita ricevendo un supporto economico in caso di perdita di autosufficienza. La logica è quella di proteggere il 4% e non aumentare il tasso di prelievo. Questo tipo di prodotto non è ancora molto diffuso in Italia e va sottoscritto quando si è “giovani”, intorno ai quarant’anni, in modo che il premio da pagare risulti molto basso in rapporto ai benefici attesi.

La seconda è un’assicurazione infortuni e malattie, che serve per coprirsi durante tutte le due fasi del nostro percorso verso l’indipendenza finanziaria. Le spese sanitarie impreviste, possono causare l’interruzione del  piano di risparmio e o comportare di effettuare grossi prelievi dovuti a motivi di salute.

Entrambi i prodotti assicurativi hanno dei benefici fiscali.

Proteggere il capitale con l’aiuto di un fondo pensione

Sempre sotto il profilo fiscale, un altro strumento interessante è il fondo pensione aperto. Io ho sottoscritto il prodotto emesso da Amundi, che si chiama Seconda Pensione. Ho scelto questo tipo di fondo pensione,  perché è quello i costi di gestione più bassi.

Nell’articolo sui costi di gestione degli investimenti, abbiamo visto qual è l’impatto sui rendimenti nel lungo termine e che pochi punti percentuali possono fare veramente la differenza.

 

In Italia, la deducibilità fiscale massima dei contributi versati è pari a € 5.167,46, che potrai quindi sottrarre dal tuo reddito IRPEF riducendo l’imponibile. Con questa astuzia puoi avere un pasto quasi gratis e costruire una rendita aggiuntiva rispetto a quella generata dai tuoi investimenti ed erogata dagli enti previdenziali pubblici.

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Il problema del fondo pensione è che è estremamente rigido e i rendimenti sono sempre un po’ più bassi rispetto a un ETF globale, che costituisce il tuo benchmark. Questo è il prezzo da pagare. Di conseguenza, ti consiglio di non superare la somma derivante dal vantaggio fiscale.

In conclusione, proteggere il capitale nella fase di distribuzione è cruciale per garantire una rendita stabile e sufficiente a coprire le spese, soprattutto in caso di imprevisti di salute. L’adozione di prodotti assicurativi come l’LTC e l’assicurazione infortuni e malattie, oltre alla sottoscrizione di un fondo pensione, può offrire una protezione efficace e benefici fiscali.

Tuttavia, è importante bilanciare la rigidità e i rendimenti inferiori del fondo pensione con i vantaggi fiscali che offre. La pianificazione previdente e l’uso strategico di questi strumenti possono aiutarti a mantenere la tua indipendenza finanziaria a lungo termine.

On avance!

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